Boston, USA

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Natale 2007

lunedì 15 settembre 2008

La Società della Conoscenza: l’identikit dell’Uomo Nuovo




di Antonia Colamonico


Il superamento del Sistema Industriale che ci ha introdotti nella Società della Conoscenza, ha colto i più impreparati su quello che si definisce il salto di paradigma.

Ogni sistema storico implica un modo diverso di costruire il giudizio che è alla base delle scelte storiche che avviano i processi produttivi. Per essere più espliciti nella dinamica storica, letta a grandi sistemi, si sono attuate delle profonde modifiche valoriali che hanno prodotto e producono sempre nuovi punti di vista:
  • Nel sistema di caccia e raccolta dei frutti spontanei, ad esempio, la foresta era vita come amica-madre che provvedeva al fabbisogno delle comunità.
  • Nel sistema agricolo la foresta era nemica, poiché invadeva con le sue erbacce il campo coltivato a fatica. C’è un rapporto a feed-back tra la foresta e il campo: il campo toglie spazio alla foresta, la foresta toglie ordine al campo.
  • Nella società industriale essa è un valore indifferente, poiché lontana dalla realtà di fabbrica.
  • Nella sistema informatico, come la Società della Conoscenza, la foresta è preziosa, da salvaguardare con azioni di “restauro” per gli equilibri climatici. Si pensi agli effetti uragano che si implementano sulle coste del Messico e degli USA, come conseguenza della deforestazione dell’Amazzonia. Ricordo che negli anni ’80, quando si pose il problema ecologico, con i miei alunni avviammo degli approfondimenti su tali tematiche e l’ipotesi fatta dagli studiosi fu quella della creazione vertiginosa di sempre nuovi cicloni che avrebbero colpito gli stessi Stati Uniti. Ricordo che allora si parlo di esagerazioni nefaste di Cassandre della storia. Non c’è più sordo di chi non vuole sentire!

Lo stesso concetto di economia si è evoluto per cui si sono create le due categorie.

  • Il sistema naturale, quello di semplice raccolta che non implica, nei cicli di riproduzione della natura, l’intelligenza umana: il rapporto stagioni-frutti spontanei.
  • Il sistema artificiale, in cui l’uomo interviene con la sua intelligenza nel processo naturale di rigenerazione: stagioni-azioni umane-frutti selezionati.
La stessa economia artificiale si è evoluta, sdoppiandosi a sua volta in:

  • economia di sussistenza, produrre per mangiare – sistema agricolo
  • economia di mercato, produrre i surplus da vendere – sistema industriale
  • economia di tempo, essere i prima a produrre – sistema informatico
Ogni passaggio ha implicato nuovi gradi di complessità e il superamento dei modelli mentali, con il dualismo delle visioni vecchie e nuove. È proprio in relazione a tali dualismi delle logiche sistemiche, che si creano le velocità degli organismi storici che implicano gli andamenti economico-culturali con le fasi alterne di accelerazione, stallo, decelerazione. Per visualizzare tali movimenti si pensi alla dinamica dei cieli di Van Gogh.

Immaginare la storia come un corpo unico a spugna è della massima importanza per comprendere le esplosioni/implosioni di economie, viste come creste/vuoti, attuati/negati, pieni/vuoti.
Tornando al momento attuale si parla di regressione che sta mettendo in atto una depressione storica (vuoto di spugna) che richiama alla memoria echi antichi di implosioni economiche, basti pensare all’inversione di tendenza del Medioevo con la ruralizzazione e la feudalizzazione dell’Occidente o in tempi più recenti alla Crisi del 1929 con i fallimenti a effetto domino e relativa conseguenza bellica che ne seguì. Oggi i pessimisti parlano di scenari catastrofici che vanno a fomentare le paure che danno forma agli irrigidimenti ideologici di destra e di sinistra. È bene precisare che da un punto di vista topologico non esiste la destra o la sinistra se non in relazione ad un punto di vista, per cui se muta l’angolo di lettura ciò che è destra diviene sinistra e viceversa ciò che è sinistra si fa destra: effetto a specchio. Si può comprendere come siano vecchie certe categorie rimaste ferme agli anni ’30.

Lo stato d’asfissia del sistema Italia è la conseguenza della cecità dirigenziale partitica, sindacale, imprenditoriale, ecc. Non si è saputo o voluto indossare gli occhiali del nuovo mondo, per definire la logica dell’uomo nuovo che non è lineare, uni-centrica, ma bensì a feedback, che sa leggere i ritorni alla sua azione, quindi pluri-centrica.


Bisogna sottolineare, inoltre, che il processo d’invecchiamento della società si è fortemente accelerato, per cui la nozione di vecchio si è amplificata nella Società del Nanosecondo che fa vivere in uno stato di eterno presente, in cui il passato si dissolve a tempo luce. Se si prova a dialogare con i giovani o con i bambini, si scopre che per loro i concetti come ad esempio Socialismo, liberale, tangentopoli, sono categorie vuote di significato; non perché essi siano ignoranti, ma poiché la stessa percezione del tempo, con relativa lettura delle successioni degli eventi-informazioni, si è fortemente accelerata: oggi il passato muore molto più velocemente nella coscienza individuale e sociale, rispetto a soli 15 anni fa.

Siamo di fronte ad un nuovo illuminismo che stravolgerà il sistema e non si possono chiudere gli occhi, poiché nella dinamica della vita una volta innescatosi un processo, esso prende forma-realtà, negli spazi-nicchia che trova: se lo spazio Italia non è idoneo al nuovo, la forma germoglierà altrove e quel altrove, a breve,si porrà come l’area economica-chiave delle nuova Civiltà. Importante è comprendere in cosa consista il superamento del modello industriale, poiché solo dalla chiarezza sugli scenari futuri, può nasce la nuova identità uomo, su cui bisognerà iniziare ad agire già da oggi con le procedure pedagogiche, didattiche.
  • Quale è l’identikit dell’uomo nuovo?
  • Quali le categorie mentali con cui si esprimerà il giudizio storico?
  • Quali i nuovi occhiali che ci permetteranno di leggere la società a tempo reale?
  • Quali i criteri di riequilibrio sociale che impediranno i conflitti nazionali e internazionali?
Nel mio ultimo lavoro Costellazioni di significati per un una topologia di pensiero complesso, ancora inedito, mi sono rifatta alla definizione evangelica: Siate uomini nuovi.

E ho iniziato ad indagare, con occhio biostorico, sulle logiche di costruzione del giudizio tra l’uomo vecchio e l’uomo nuovo, attraverso un excursus nei modi di ragionare di alcune figure bibliche: Caino e Abele, Abramo, Isaia e Giacobbe, Cristo, Paolo. Premetto che la mia indagine è stata da laica non catechizzata, avendo un’educazione socialista, di vecchia data, alle spalle.

La sorpresa è stata che la logica dell’uomo nuovo del terzo millennio è racchiusa nella topologia di giudizio elaborata dal Cristo, per cui sotto un profilo biostorico egli è davvero l’uomo nuovo, quale pietra di svolta nell’organizzazione della mente umana. Parlando con i miei alunni dei miei risultati ho consigliato loro di iniziare a rileggere con occhio laico i Vangeli e la Bibbia in senso lato, superando i pregiudizi ideologici. Oggi gli studi sulla visione, come capacità ad immaginare scenari futuri, dimostrano che i giovani che hanno ricevuto una buona educazione religiosa sono più attrezzati ad affrontare le incognite della vita, poiché hanno elaborato una visione positiva di futuro. Gli studiosi stanno sottolineando come il credere sia funzionale alla vita.


Come si presenta, topologicamente parlando, la mente dell’uomo della Società della Conoscenza?


Egli è prima di tutto un uomo alieno al pregiudizio, inteso questo come un giudizio espresso prima che una dinamica si sia manifestata nella sua concretezza, quindi privo di categorie mentali preconcette. Con un forte senso del bene e del male, come elevata capacità di discernimento che lo porti ad assumere posizioni positive e chiare di fronte alla vita (capacità decisionale). Con grande consapevolezza del sé e dell’altro che lo porti ad elaborare il concetto di dignità della vita, salvaguardando la giustizia, la solidarietà, la libertà.

Che si senta contemplatore e non possessore della realtà, Abele e non Caino della vita. Che sappia muoversi nella conoscenza e nella vita con un pensiero pluridimensionale che lo faccia entrare/uscire con voli caleidoscopici nelle logiche del sé e degli altri, per scoprirne le aree di ombra/luce, grettezza/generosità, ipocrisia/verità.

Che sappia essere insieme spettatore-attore-abitante della vita-storia.

L’uomo nuovo, della società a struttura mondo, dovrà porsi come una personalità fortemente auto-referenziale che sappia giocare con le proiezioni di futuro-passato, leggere i sensi forti e i sensi deboli delle dinamiche e misurare le portate degli eventi, calcolando i costi storici, per poi sapere scegliere, tra le ipotesi possibili, le più idonee alla permanenza nella storia.

Siamo di fronte ad una Epoca in cui o si impara a dialogare con il tutto o a morire con il tutto. Siamo ad un bivio esistenziale o sceglie il rispetto della vita o lasciarsi andare alle risposte necrofile.

Gli adulti hanno il compito storico di farsi faro della nuova Umanità, è nel presente che si tessono le trame storiche del futuro e il futuro è il risultato di un presente.

Far acquisire una visione a trame-reti della storia è il campito della scienza & metodo biostoria, nella società del nanosecondo, poiché agire e pensare a tempo zero, implica una nuova consapevolezza che faccia confrontare il soggetto storico con le molteplicità di realtà storiche e rispondere a tempo, poiché ogni evento ha il suo tempo e passato questo, la risposta è un non senso, un fuori posto che dà luogo al rimpianto. Saper scegliere a tempo reale è la sfida della nuova epoca, sfida che necessità di nuove carte di lettura, di nuovi occhiali, di nuovi valori che si vadano ad intrecciare nelle trame dei passati prossimi e remoti.

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Pubblicazioni e inediti - Antonia Colamonico -

Le Filastrocche di Spazioliberina - Raccolta di poesie, 1992, nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Fatto Tempo Spazio - Premesse per una didattica sistemica della Storia. OPPI – Milano 1993.

Storia - Nuova Secondaria, 15 settembre, pagg. 69-71. Editrice La Scuola- Brescia,1994.

Ed altro – Raccolta di racconti brevi 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Il Filo - Raccolta di poesie, 1994, , nel ciclo di Le stagioni delle parole, parzialmente pubblicate in antologie, saggi e testi scolastici vari.

Corso modulare di aggiornamento transdisciplinare. Pagg. 31-33, Oppi Informazione, Milano. Sett.- dic. 1995.

Biostoria scienza e metodo per un pensiero al plurale. Prime carte di viaggio, in collaborazione con lo studio Lananna - Art. Direction Carlo Curci. Ed. Pubblicità e Stampa. Bari, 1997.

Biostoria. Verso la formulazione di una nuova Scienza. Campi, metodi, prospettive. Il Filo - Bari 1998.

L’occhio biostorico e la lettura della Società delle Informazioni –http://www.formanet.it/biostoria - 2000.

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Il Pensiero Creativo e il ruolo del futuro nella Dinamica Biostorica: restaurazione e risorgimenti. In Pianetascuola, n° 3, lug.-sett. pp. 3-6, Ed. IRFOS – Bari. 2005.

Cambi di paradigma nell’esplorazione biostorica. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, gen.- marz. 2006, pp 18-30.

Alla palestra della mente: Costellazioni di significati per una topologia del Pensiero Complesso. Inedito. 2006.

Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA VV, Cultura e Pedagogia della Riforma, pp. 129-140. Ed Cacucci – Bari, 2006.

Le letture biostoriche per una didattica efficace La Classe come Organismo a dimensione uno-tutto. In Pianetascuola, Ed. IRFOS Bari, nov.- dic. 2007, pp 21-25.

Metacognizione e multimedialità: dalla storia alla biostoria. http://www.internetestoria.it - 2008